La motivazione allo studio: come si ottiene? 

La motivazione è in generale il motore delle attività umane, tanto è vero che chiunque tende a perdere costanza, se non viene adeguatamente stimolato o se compie determinate azioni senza motivazione.

Lo stesso vale per i giovani, nella motivazione allo studio: è molto importante poter far leva sull’apparato motivazionale che è quello che nutre la costanza nell’attività dello studio.

In genere, possiamo intravedere alcuni elementi o comportamenti che possono limitare la motivazione allo studio.

Essi sono, ad esempio, il fatto di entrare in competizione con altri studenti (il che porta inevitabilmente a scoraggiarsi se non si riesce nell’obbiettivo di vincere), l’insistere nello studio anche se si è visibilmente deconcentrati, il fatto di non saper dare un impatto e una priorità a determinate materie o argomenti, e non porre attenzione anche alle condizioni (ambientali, metodologiche) dello studio.

Quando una persona studia senza essere convinta, e senza essere davvero presente con la testa e la concentrazione, probabilmente la motivazione allo studio verrà meno e ci si annoierà, o peggio ancora, ci si convincerà che non si è portati per lo studio. A questo punto, il fallimento, come una profezia che si auto avvera, è dietro l’angolo.

Come imparare la motivazione allo studio

Uscire da questa situazione di impasse che può essere deleteria e dannosa è possibile, se si imparano le regole della motivazione allo studio.

Si tratta di un esercizio che è possibile fare per incrementare e migliorare la motivazione allo studio. Le regole fondamentali sono sostanzialmente le presenti:

  • Porsi un obbiettivo. Avere un obbiettivo reale e tangibile, che sia possibile raggiungere, è il primo passo: diventa uno strumento per andare avanti ed avere motivazione allo studio.
  • Fare un passo alla volta. Nessuno può recuperare un intero programma in pochi giorni: la regola di un passo alla volta rende davvero più fattibile il proprio programma di studio ed aiuta quindi ad avere motivazione allo studio, senza sentirsi schiacciati.
  • Non distrarsi. Per evitare di distrarsi è bene non tenere il cellulare a portata di mano, evitare chat, social network, e andare a studiare in un luogo tranquillo senza rumori e distrazioni.
  • Visualizzarsi. Cercare di visualizzarsi su come funziona la tecnica è molto importante. Prenditi qualche minuto, chiudi gli occhi, immaginati mentre studi e prendi appunti e poi mentre ripeti la lezione di fronte all’insegnante. Immaginarsi prima di effettuare un compito aiuta a svolgere il compito stesso.
  • Confronto. Non dimenticare l’importanza del confronto, ad esempio con compagni di corso, per studiare insieme e per scambiarsi opinioni.

Motivazione allo studio e disturbi dell’apprendimento

Nei ragazzi con disturbi di apprendimento, la motivazione allo studio può essere più complessa ma non per questo è impossibile, anzi, assume una sua importanza del tutto fondamentale.

La motivazione allo studio è fondamentale per i ragazzi che soffrono di disturbi dell’apprendimento come dislessia e disgrafia perché li aiuta a focalizzarsi e concentrarsi sul compito, attribuisce loro uno scopo e di conseguenza diventa particolarmente importante per stimolarli a raggiungere un certo obbiettivo.

Nei disturbi dell’apprendimento, diventa davvero molto importante cercare di stimolare la motivazione dei ragazzi, e anche stabilire degli strumenti compensativi per poterli incoraggiare e gratificare. La spinta nel raggiungimento dell’obbiettivo, assieme all’auto-efficacia ed alle attribuzioni, sono variabili che sono connesse, per questi disturbi, ad un miglioramento dell’efficacia dello studio e quindi ad un’esperienza sociale, scolastica, personale nettamente migliore, più positiva, più felice.

La disgrafia in particolare è un disturbo che si può affrontare con adeguati esercizi pensati per disgrafici, come quelli di cui parla Chiara Auletta nel sito InfoDSA. Solo con adeguata motivazione i ragazzi con questo DSA riescono a dedicarsi con impegno a queste attività di potenziamento.