Le metodologie didattiche e le relative tecniche di apprendimento rientrano tra quelle nozioni indispensabili, che un docente dovrebbe conoscere al di là del grado d’istituto scolastico in cui insegna. Ma cosa comprendono?
Innanzitutto è bene differenziare il significato di metodologia didattica e tecniche attive. Qual è la loro definizione corretta? A che serve impararle? Ecco a cosa ci riferiamo e per quale motivo un insegnante non dovrebbe permettersi di non conoscerle.
Cosa sono le metodologie didattiche?
Le metodologie didattiche comprendono quelle azioni svolte al fine di aiutare gli alunni a comprendere e conseguire un percorso scolastico con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi predisposti fin dall’inizio.
Il docente dovrà adottare apposite strategie, dopo aver studiato i metodi più idonei per formare ed educare gli allievi all’apprendimento. Questa tecnica viene comunemente detta “ricerca pedagogica“.
Chiaramente gli obiettivi li suddividiamo in:
- Garantire uno sviluppo d’apprendimento autonomo per interfacciarsi con ulteriori azioni, problemi e scoperte.
- Far sì che gli alunni possano imparare a formarsi in modo flessibile (senza che gli venga imposto un solo metodo).
- Motivare gli allievi (tra le tecniche si parla di motivazione allo studio) affinché non perdano l’entusiasmo di imparare.
Tecniche attive: definizione concettuale
Le tecniche attive come anticipa la parola stessa, si riferisce a quei processi che si verificano durante la formazione stessa. In questa fase infatti, si osserverà e monitorerà l’utente in base:
- Alla sua partecipazione in modalità attiva o passiva (si valuta il grado di coinvolgimento a seguire la lezione).
- A quanto sia costante durante l’intero processo formativo e di apprendimento.
- Se è capace di mantenere un alto livello d’attenzione anche in gruppo.
Le 4 tecniche più importanti d’apprendimento e delle metodologie didattiche
1. Tecniche simulative
In questa prima fase è opportuno sottolineare il role playing, nonché lo studio in cui si analizza l’interpretazione e il comportamento degli utenti durante una lezione formativa.
Lo step successivo lo chiameremo Action Maze. L’alunno dovrà valutare attentamente il suo percorso e prendere quelle che saranno le decisioni più importanti della sua vita.
2. Tecniche della situazione
Uno dei problemi più grandi è quello di affrontare le situazioni problematiche. Il docente in questo caso, si preoccuperà di attuare quello che chiamiamo lo studio di caso e l’incident.
Quest’ultimo metodo consentirà all’allievo, di affrontare e gestire al meglio, anche i casi più critici.
3. Riproduzione operativa
Tra le ultime procedure, vi è quella operativa. Ovvero il momento in cui docente e allievo mettono in pratica tutto quello che è stato studiato nelle fasi antecedenti ad essa.
4. Produzione cooperativa
Infine come preannuncia la parola stessa, grazie alla cooperazione in gruppi degli alunni, quest’ultimi dovranno condividere le loro conoscenze con i propri coetanei, al fine di imparare di imparare a collaborare.