Grazie ai nuovi istituti professionali la didattica cambierà in meglio. Con la nuova riforma presente nel Decreto legislativo numero 61 e contenuta nella Legge articolata 107/15, il Miur si impegna a rivedere le fasce orarie scolastiche e il percorso di uno studente, anche post-studio.
Secondo il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, gli allievi che frequentano una scuola superiore ad indirizzo professionale devono acquisire quelle competenze tali, da consentire loro di trovare lavoro una volta ottenuto il diploma.
Una riorganizzazione didattica
Uno dei prossimi obiettivi riguardo la riorganizzazione didattica è quello di favorire l’apprendimento da parte degli studenti, in modo tale che quest’ultimi possano imparare anche se aventi attitudini differenti l’un con l’altro.
La riforma è stata già avviata dallo scorso anno e attuata in tutte le classi del primo anno. Affinché il quadro si completi occorrerà ancora qualche anno, intorno al 2022-2023.
Attualmente sono aggiunti nuovi istituti e indirizzi professionali, alcuni dei quali:
- Sviluppo rurale, agricoltura, valorizzazione di prodotti territoriali e gestione delle risorse montane e forestali;
- Pesca commerciale e produzioni ittiche;
- Industria e artigianato totalmente made in Italy;
- Manutenzione (compresa assistenza) tecnica;
- Gestione delle acque comprensivo di risanamento ambientale;
- Servizi in ambito commerciale;
- Enogastronomia e ospitalità del mondo alberghiero;
- Servizi di spettacolo e culturali;
- Servizi per l’assistenza sociale e sanità;
- Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: per esempio, odontotecnico;
- Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: un’altra professione, ottico.
La novità però non riguarda esclusivamente l’aggiunta dei percorsi qui sopra evidenziati, bensì la possibilità di monitorare i risultati ottenuti dagli allievi, dopo aver introdotto nuove metodologie di insegnamento.
Gli studenti che frequentano un istituto professionale hanno diritto ad acquisire tutte le competenze descritte nel EQF, il cui acronimo significa Quadro Europeo delle Qualifiche.
Verranno introdotti nuovi sistemi di insegnamento, sia per la parte pratica (come usare strumenti, materiali etc) sia per quella cognitiva, che prevedono l’uso della logica, della creatività e intuitività.
Gli obiettivi dei nuovi istituti professionali
Competenze, abilità e conoscenze sono i tre ingredienti a cui i nuovi istituti professionali non potranno rinunciare. Un insieme di metodi e requisiti, che gli allievi potranno adottare per conseguire un’attività lavorativa rilevante.
Anche le ore di ciascuna scuola professionale subirà una netta variazione, infatti il Miur ha stabilito di aggiungere ore didattiche, affinché gli studenti possano sviluppare più capacità pratiche.
Per gli 11 indirizzi (attualmente solo a scopo tecnologico) sarà obbligatorio la costituzione di almeno un ufficio tecnico, il cui compito sarà quello di organizzare le ore di laboratorio e di tutto ciò che ne sussegue.