Snobbata, spesso saltata, e comunque con pochissime ore a disposizione. C’è poco da fare: l’ora di religione a scuola è senza dubbio una delle meno considerate in assoluto, spesso è considerata una materia di secondaria importanza e non gode di molta attenzione e considerazione. L’IRC, ovvero l’ora di insegnamento della religione cattolica, è considerata più un’ora ‘buca’, per dirla in gergo giovanile, che non una vera e propria materia. Eppure questo è sbagliato, perché l’ora di religione è un’importante occasione di condivisione e di cultura trasversale diversa, a suo modo, dalle classiche materie scolastiche che si affrontano tutti i giorni. Diversa, ma non meno importante.
L’ora di religione non è, come spesso si pensa, un’ora di catechismo. Il programma prevede certamente che si affrontino alcuni argomenti ‘classici’ della religione cattolica, ad esempio la storia della Bibbia, i dieci comandamenti (se vuoi approfondire clicca qui) e molti altri argomenti di questo tipo, ma non solo. L’ora di religione è un’occasione fondamentale per capire il mondo al di là della sua veste ‘empirica’, per cercare di comprendere come, nel corso del tempo, l’uomo si sia rapportato con l’essenza spirituale, che cosa abbia cercato al di là dell’aspetto veniale e fisico.
Questo aspetto però viene spesso scarsamente valorizzato e sottolineato, e anche il poco tempo che gli insegnanti di IRC hanno a disposizione non sempre aiuta. Eppure l’ora di religione cattolica può diventare un trampolino per lo sviluppo di diverse competenze non solo teoriche e nozionistiche, ma soprattutto utili per i ragazzi che si trovano ad affrontare temi complessi come il multiculturalismo, l’estremismo ed il terrorismo religioso, il dialogo fra religioni, il rapporto con la spiritualità ed altri temi di fondamentale importanza ed attualità.
L’ora di religione: quali competenze sviluppa?
L’ora di religione può aiutare a sviluppare alcune competenze che non sono ‘dirette’: non si tratta di imparare a fare calcoli o di conoscere i vocaboli e la grammatica di una lingua straniera, ma piuttosto di ottenere delle chiavi per decifrare la realtà complessa nella quale viviamo.
L’ora di religione è uno studio sull’uomo in quanto tale, sulla divinità e sul rapporto fra uomo e Dio: la Bibbia è un libro sacro che ci dà diversi spunti per capire la nascita della nostra cultura, della nostra civiltà, e l’ora di religione può diventare anche uno spunto fondamentale e prezioso per capire la realtà moderna nella sua complessità. Ad esempio, grazie all’ora di religione è possibile confrontare le tre grandi religioni monoteiste, il cristianesimo, l’ebraismo e l’Islam, cercando di metterle a confronto e di capire quali siano le differenze e le similitudini fra di loro. In un contesto di multiculturalità sempre più spiccato, conoscere queste differenze aiuta i ragazzi anche a relazionarsi con persone di cultura, lingua, religione ed etnia diversa dalla loro. Insomma, questa ora può dare degli spunti davvero importanti e coinvolgere gli studenti in un dibattito che non sia meramente nozionistico e storico, ma che si cali nella realtà di tutti i giorni. Per esempio è possibile farlo per mezzo di discussioni in classe, spunti di lettura, visione di film, organizzazione di dibattiti ed iniziative teatrali e molto altro. Basta un po’ di fantasia per trasformare l’ora di religione in un’ora di sviluppo umano prima di tutto. Per questo l’ora di religione potrebbe essere molto utile a che a chi non crede. Certo, un’ora non è molto per fare tutto questo: ma può essere sufficiente per impiantare dei semi di curiosità, degli stimoli intellettuali nei ragazzi, per spingerli a domandare di più, a chiedersi di più, a essere di più e a pretendere di più da sé stessi.